Servizi per condomini

Professionalità, sicurezza e risparmio per un edificio efficiente

Scegliere AGRESCO come proprio fornitore significa affidarsi a un partner in grado di rispondere a tutte le esigenze delle amministrazioni condominiali con la massima elasticità e professionalità. Il Gruppo mette a disposizione una competenza unica nel settore, studiando soluzioni finalizzate al risparmio e al miglioramento del comfort domestico.

SServizi per condomini - Agresco, efficientamento energetico

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Ristrutturazione a costo zero, sconto in fattura del 100%

Cappotto, pompa di calore, caldaia e non solo…
Con il servizio Bonus 110%, le opere di ristrutturazione e riqualificazione edilizia sono progettate e realizzate interamente dalla nostra azienda allo scopo di migliorare la classe energetica dell’edificio di due unità (d.l. nr. 34/2020).

Cos’è

I contribuenti che eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti possono detrarre una parte delle spese sostenute per i lavori dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) o dall’imposta sul reddito delle società (Ires). In particolare, i titolari di reddito d’impresa possono fruire della detrazione solo con riferimento ai fabbricati strumentali utilizzati nell’esercizio dell’attività imprenditoriale.

A chi interessa

L’agevolazione è rivolta a tutti i contribuenti, residenti e non residenti, che possiedono l’immobile oggetto di intervento. Oltre ai proprietari, tra gli altri possono fruire dell’agevolazione i titolari di un diritto reale sull’immobile; i condòmini (per gli interventi sulle parti comuni condominiali); gli inquilini; i comodatari. Inoltre, la detrazione può essere fruita dal familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado) e dal convivente more uxorio. La detrazione va ripartita in 10 rate annuali di pari importo.

Quali vantaggi

L’importo da portare in detrazione dalle imposte può variare dal 50% al 85% della spesa in base alle caratteristiche dell’intervento. Le spese ammesse in detrazione comprendono sia i costi per i lavori relativi all’intervento di risparmio energetico, sia quelli per le prestazioni professionali necessarie per realizzare l’intervento stesso e acquisire la certificazione energetica richiesta.

 

Per accedere al Superbonus è necessario eseguire almeno uno degli interventi trainanti, a cui affiancare eventualmente altre opere per l’efficientamento energetico dell’edificio.

Uno di questi interventi trainanti è la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, sia negli edifici unifamiliari, che in quelli plurifamiliari o nelle parti comuni. La detrazione viene calcolata sul totale delle spese sostenute, inclusi lo smaltimento e la bonifica dell’impianto sostituito, e per singola unità immobiliare non può eccedere i 30.000 euro. Sono incluse nelle spese detraibili tutte quelle considerate necessarie all’esecuzione dell’intervento, come ad esempio le opere edili di rifacimento di una pavimentazione in cui si è installato un sistema di riscaldamento radiante.

Cosa si intende con impianto esistente?

Il Superbonus ammette solo gli interventi di installazione di un impianto per il riscaldamento solo se in sostituzione di un impianto esistente.

Si apre quindi il tema legato alla definizione di impianto esistente e alla dimostrazione della sua effettiva installazione. Il D.Lgs. 48/2020 ha modificato la precedente definizione di impianto termico, che ora si definisce come “impianto tecnologico fisso destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, o destinato alla sola produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione, accumulo e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolazione e controllo, eventualmente combinato con impianti di ventilazione. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate”.

Con questa precisazione, quindi, rientrano nella definizione anche tutti i sistemi per il riscaldamento prima esclusi, come le stufe a legna, i termocamini o le stufe a pellet. Questo permette di sostituire anche questi impianti con nuovi ed efficienti sistemi per il riscaldamento, anche se permane la difficoltà di eseguire un APE relativo all’esistente, con calcoli e stime non sempre semplici da stabilire. Inoltre, l’ENEA chiarisce anche che un impianto per il riscaldamento esistente dovrebbe essere funzionante o comunque riattivabile attraverso appositi interventi di manutenzione.

Per essere ammessi, gli interventi nel loro complesso dovranno garantire il miglioramento di 2 classi energetiche e per questo sarà quasi sempre necessario abbinare la sostituzione dell’impianto ad un altro intervento, ad esempio l’isolamento termico dell’involucro (anch’esso trainante) o la sostituzione degli infissi.

Sostituzione della vecchia caldaia, con una a condensazione in classe energetica A

La caldaia a condensazione è più efficiente della tradizionale caldaia, in quanto recupera calore dai fumi di scarico, che altrimenti andrebbe perso. Questo assicura maggior efficienza e, quindi, un minor consumo di combustibile per il riscaldamento: i consumi energetici possono ridursi anche del 20-30%.

I benefici si hanno sia per la produzione del calore, che per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria. La caldaia a condensazione può sostituire il vecchio impianto anche senza intervenire sull’impianto di distribuzione esistente (ad esempio i radiatori), ma la massima efficienza si ottiene combinandola con un sistema a bassa temperatura, come i pannelli radianti.

Installazione di una pompa di calore, anche geotermica

La pompa di calore è un impianto per il riscaldamento e il raffrescamento di casa che, sfruttando l’energia naturalmente contenuta nell’aria, nell’acqua e nel terreno, permette di climatizzare l’edificio in modo efficiente e sostenibile.

La pompa di calore è alimentata ad elettricità, dando la possibilità di essere eliminare il gas dalla propria casa. Per valutare l’intervento è opportuno richiedere la consulenza di un tecnico, che prende in considerazione le caratteristiche dell’edificio e quelle climatiche, così da considerare l’effettiva convenienza dell’installazione.

Le pompe di calore hanno un costo più alto rispetto alle caldaie a condensazione e devono essere abbinate ad un sistema di distribuzione che lavora a bassa temperatura. La soluzione pompa di calore risulta ancor più vincente quando combinata ad un impianto solare per la produzione di energia, come il fotovoltaico e il solare termico. Il primo per alimentare la pompa di calore, il secondo per soddisfare i bisogni energetici per la produzione di acqua calda sanitaria.

Impianti ibridi: caldaia a condensazione, con pompa di calore

Un’altra soluzione consiste nell’installare un impianto per il riscaldamento ibrido, ovvero che combina una pompa di calore ed una caldaia a condensazione, facendo lavorare i due macchinari in funzione della massima efficienza energetica possibile.

Questo significa che, in ogni momento si attiverà l’impianto che, nelle condizioni registrate, risulta essere il più efficiente. L’installazione di un impianto di questo tipo, generalmente, è preferibile nel caso di edifici esistenti, preferendo tutte le soluzioni che permettono la totale elettrificazione del sistema nei nuovi edifici.

Incluse anche le biomasse

Il testo del Decreto che introduce il Superbonus include anche le caldaie a biomassa, purché siano classificate 5 stelle. Per sapere se un prodotto è in questa classificazione si dovrà far riferimento alla Dichiarazione delle Prestazioni Ambientali rilasciata dal costruttore, che testimonia le ridotte emissioni dell’impianto. Le stelle possono andare da una a cinque e servono, appunto, per dimostrare quanto è virtuoso il sistema. Le caldaie a biomassa a 5 stelle sono ammesse al Superbonus con una detrazione al 110%, ma non ovunque. Si tratta, infatti, di interventi detraibili solo se installati in località al di fuori dalla rete di metano comunale.

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